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Un viaggio in Israele, dove è andata a vivere la figlia, alla ricerca di se stesso. La vicenda narrata si articola in tre momenti. Nel primo è descritta la condizione del protagonista, la visione in campo lungo della sua esistenza, dalla morte del padre e della madre alla partenza della figlia, con il marito e i nipotini, per Gerusalemme. Nel secondo è raccontato il viaggio verso Gerusalemme, luogo geografico e spirituale insieme, il viaggio di ciascun uomo che in ogni generazione deve considerare se stesso come se fosse personalmente uscito dall'Egitto. Nel terzo è fatto spazio al richiamo dell'oltre, al fascino del volo, con riferimenti al D'Annunzio di "Forse che sì forse che no" e al Fitzgerald di "Gli ultimi fuochi". Ogni anno gli ebrei, anche quelli che sono a Gerusalemme, concludono il Seder di Pasqua con l'augurio: "L'anno prossimo a Gerusalemme". Momento centrale dell'anno, la Pasqua, in ebraico "passaggio", simboleggia la separazione tra ciò che è stato e non potrà più tornare e ciò che sarà, il passaggio che ogni individuo rappresenta tra i suoi antenati e i suoi discendenti.